Articolo comparso su ContrastO nr. 18 (1999)

Franco Costa
di Paolo Moriconi e Manolita

Ich bin in die Bilder verliebt, meine Praxis ist voll davon und auch unser Privathaus. [ein Zahnarzt aus Bad Segeberg]
Un pittore significativo molto apprezzato. Riesce a vivacizzare i paesaggi più melanconici. [S. Scapin, direttore IIC, Amburgo]
Un pittore che piace ai nordici, un fuoriclasse. Distribuisce i colori sempre in una maniera diversa. Gioca con le forme e i colori e alla fine ne ottiene un quadro. [Dott. Caso, Presid. Soc. Dante Alighieri, Kiel]
Ich bin fasziniert von den Farben und Themen. Ich könnte stundenlang vor seinen Bildern sitzen. [Archie, Maler, Kiel]
Durch die heiteren, hellen Farben geht so viel Positives von den Bildern aus. [eine Besucherin der Ausstellung]

Queste e molte altre voci si potevano sentire il 4 novembre, il giorno dell'apertura della mostra dedicata ad un artista italiano, forse più amato in Germania che in Italia. Si chiama Franco Costa, ma chi è questo uomo?

È un pittore, certamente, ma non solo. È un italiano che lavora principalmente all'estero e molto in Germania, sì, anche. È un uomo di grande successo artistico, ma non solo... La vera forza in lui è la sua carica di energia, la sua voglia di comunicare con il resto del mondo, la sua disponibilità ad aiutare gli altri, con la bellezza di un carattere estremamente modesto.

Qui in Germania è approdato una decina di anni fa grazie alla sua grande passione per le vele che lo aveva già portato in America, a dipingere i quadri per l'America's cup.

Kiel e tutto lo Schleswig-Holstein hanno imparato presto ad apprezzare i suoi quadri dedicati ai grandi avvenimenti velistici (Baltic Match Race, Kieler Woche) e ai paesaggi del Nord Europa, ma sono altre le opere che lo hanno reso veramente grande, per esempio ha creato un'immagine per l'Organizzazione delle Nazioni Unite, per l'alimentazione e l'agricoltura, dal nome "Food for all" (cibo per tutti). Un'iniziativa per mobilitare gli uomini e le donne del villaggio globale, le imprese, il mondo dello spettacolo e gli altri settori della vita sociale, a lottare contro la fame nel mondo.

Il quadro parla da solo: il mondo è diviso in poveri e ricchi ma tutti hanno uguale diritto al cibo.

La storia di Franco Costa è ricchissima di aneddoti e avventure nel mondo. Nella sua strada ha incontrato molti sorprendenti personaggi legati all'arte e alla politica. Forse anche questo ha contribuito a costruire in lui un ventaglio di talenti che lo ha portato a produrre opere in tantissimi campi: dalla musica all'architettura, dalla moda al cinema, dalla pittura alla poesia.

Tra gli ammiratori di Costa troviamo addirittura il Papa. Costa ha conquistato il suo cuore con il quadro "Never more Holocaust", creato nell'occasione del concerto della London Philharmonic Orchestra in memoria delle vittime dell'olocausto.

Anche qui, per un tema così delicato, con la sua capacità di espressione è riuscito a combinare la sua positività a un'immagine di riflessione e speranza.

Il Papa ha voluto benedire il quadro.

Di se stesso Franco dice scherzosamente che vorrebbe essere come un missionario, portare un messaggio di pace e di serenità al mondo e questo non solo tramite i colori e le immagini, ma anche prendendo parte ad opere di beneficenza o per esempio, di promozione di nuove aree di sviluppo o di educazione artistica per i bambini.

La sua tecnica di pittura è molto interessante. È una sorta di post-impressionismo che realizza utilizzando colori acrilici mescolati in una massa uniforme che poi spalma sulla tela con un coltello. Forse è proprio questa tecnica che da forza ai suoi colori, una forza che è tutta descritta dal nome che lui stesso ha dato alla sua arte: Arte Vita.

In confidenza egli racconta che questo nome Arte Vita è nato tanti anni fa, quando lavorava con Fellini.

I due nomi Arte Vita e La Dolce Vita sono nati contemporaneamente, in uno stesso attimo di creatività.

Insomma, una vita per l'arte e un'Arte per la Vita.

L'Arte della sua vita intera è espressa in particolare dal nuovo libro Arte Vita, edito a Kiel in lingua tedesca.

Il libro, oltre a contenere la riproduzione di moltissime sue opere, comprende la storia della vita di Franco Costa, una lunga avventura impossibile da raccontare in questo breve articolo.

Diese und viele andere Stimmen konnte man vernehmen am 4. November, dem Tag der Ausstellungseröffnung eines italienischen Künstlers, der in Deutschland vielleicht mehr angesehen ist als in Italien. Er heißt Franco Costa, aber wer ist dieser Mann eigentlich?

Er ist natürlich ein Maler, aber nicht nur. Er ist ein Italiener, der vorwiegend im Ausland arbeitet und sehr viel davon in Deutschland, ja auch. Er ist ein Mann mit großem künstlerischen Erfolg, aber nicht nur... Seine wahre Stärke liegt in der geballten Ladung an Energie, seinem Verlangen mit dem Rest der Welt zu kommunizieren, seiner Bereitschaft anderen zu helfen, mit der Schönheit eines ganz bescheidenen Charakters.

Hier in Deutschland ist er vor etwa 10 Jahren gelandet, dank seiner großen Segelleidenschaft, die ihn schon nach Amerika geführt hatte, um dort Bilder für den America's Cup zu malen.

Kiel und ganz Schleswig-Holstein haben schnell gelernt, seine Bilder, die den großen Segelereignissen (Baltic Match Race, Kieler Woche) und den Landschaften Nordeuropas gewidmet sind, zu schätzen. Aber es sind andere Werke, die ihn wirklich groß gemacht haben. Zum Beispiel hat er ein Bild für die Organisation der Vereinten Nationen für Ernährung und Landwirtschaft, mit dem Namen "Food for all", kreiert. Eine Initiative, um Männer und Frauen des ganzen Globus, Unternehmen, die Welt der Unterhaltung und andere Zweige des sozialen Lebens zu mobilisieren, um gegen den Hunger in der Welt zu kämpfen.

Das Bild spricht ganz einfach davon: die Welt ist eingeteilt in Arme und Reiche und alle haben dasselbe Recht auf Nahrung.

Die Geschichte Franco Costas ist reich gesät an Anekdoten und Abenteuern der Welt. Auf seinem Weg sind ihm viele große Persönlichkeiten aus Kunst und Politik begegnet. Vielleicht hat gerade das dazu beigetragen, einen Fächer von Talenten herauszubilden, die ihn dazu bewogen haben, Werke auf den verschiedensten Gebieten zu schaffen: von der Musik über die Architektur, zur Mode, Kino, Malerei bis hin zur Poesie.

Unter den Bewunderern Costas finden wir sogar den Papst. Costa hat sein Herz erobert mit dem Bild "Never more Holocaust", geschaffen anläßlich des Konzertes des London Philharmonic Orchestra, in Erinnerung der Opfer des Holocausts.

Auch hier, bei einem so delikaten Thema, ist es ihm über seine positive Einstellung hinaus gelungen, Nachdenklichkeit und Hoffnung, mit der ihm eigenen Form des Ausdrucks zu kombinieren.

Der Papst hat dieses Bild gesegnet.

Von sich selber sagt Franco scherzend, daß er wie ein Missionar agieren möchte, der eine Botschaft von Frieden und Heiterkeit in die Welt bringt, und zwar nicht nur über Farben und Bilder, sondern auch indem er im Dienste der Wohltätigkeit oder zum Beispiel bei der Förderung neuer Entwicklungsräume oder der künstlerischen Erziehung bei Kindern, teilnimmt.

Seine Maltechnik ist sehr interessant. Er ist eine Art Postimpressionist, der Acrylfarben benutzt, sie zu einer uniformen Masse mischt und sie dann mit einem Messer auf die Leinwand spachtelt. Vielleicht ist es gerade diese Technik, die seinen Farben Kraft verleiht, eine Kraft, die mit einem einzigen Ausdruck beschrieben wird, nämlich: Arte Vita. Er selbst hat seiner Kunst diesen Namen gegeben. Im Vertrauen erzählt er, daß der Name Arte Vita vor vielen Jahren, als er mit Fellini arbeitete, geboren wurde.

Die beiden Bezeichnungen Arte Vita und La Dolce Vita sind gleichzeitig, im selben Augenblick der Kreativität, entstanden.

Zusammengefaßt, ein Leben für die Kunst und eine Kunst für das Leben.

Die Kunst in seinem ganzen Leben ist besonders ausdrücklich beschrieben in seinem neuen Buch Arte Vita, herausgegeben in Kiel in deutscher Sprache.

Das Buch beinhaltet nicht nur viele seiner Werke, sondern man erfährt auch die Lebensgeschichte Franco Costas, ein langes Abenteuer, unmöglich es in diesem kleinen Artikel zu erzählen.

Tricolore

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